***** Angeliche

Bruno, in laboratorio, confrontando e provando alcune ricette e cercando di risolvere alcune intuizioni, riuscì a produrre una specialità dolciaria, qualcosa di molto buono, friabilissimo, profumato al punto giusto. La moglie Alba, entusiasta del prodotto del tutto nuovo, ne intuì il nome e preparò il disegno per la nuova confezione. Sono nate così, alla fine degli anni 80, le Angeliche, deliziosi pasticcini, prodotti di punta e vanto della Offelleria Bernardi e degne di un brevetto nazionale.

***** Sacher
Durante un soggiorno a Vienna con la famiglia, ospite in un albergo del centro, Bruno andò a comperare nella tradizionale ed universalmente riconosciuta Pasticceria Sacher , una torta della famosissima produzione viennese, e la portò nella sala dell’albergo dove la famiglia stava facendo colazione . Dopo averne mangiata una fetta, Bruno manifestò alcune perplessità sui componenti della torta. Accanto era seduto, facendo colazione, un signore austriaco che, conoscendo perfettamente l’Italiano, capì le perplessità manifestate da Bruno, e, condividendole, gli disse che se voleva gustare la vera Sacher, doveva recarsi in una Pasticceria bellissima e famosa del centro di Vienna, vicina al Palazzo Reale, dove avrebbero trovato l’autentica specialità. Recatosi in quella splendida Pasticceria ebbe la sorpresa di rivedere il signore austriaco, che era in verità il direttore della Pasticceria. Cominciò a parlare con lui di tante cose, confrontando le relative esperienze, scoprendo di essere amici di amici comuni. Il direttore poi, ebbe la cortesia di accompagnarlo nel laboratorio, molto bello, della Pasticceria e spiegandoli che, tanti anni prima, la figlia dell’inventore della torta “Frank Sacher” si era spossata con il fondatore della Pasticceria dove si trovavano, portando con sé la ricetta originale. Autorizzò il Capo Pasticcere a consegnare a Bruno la ricetta. E’ così che da allora la splendida Torta Sacher, originale, viene prodotta e gustata nella Offelleria Bernardi di Montebelluna.
***** Kiral

Cercando di risolvere alcune perplessità del laboratorio, Bruno indicò ai pasticceri come elaborare la ricetta di un prodotto nuovo che, assaggiato, risultò ottimo. Iniziatane la produzione si trattava di trovarne un nome, e Bruno, sentendo un pasticcere chiedere un oggetto in dialetto ne derivò il nome in Kiral. Poi giocando, la definì una specialità Ucraina, sicuro che L’Ucraina fosse troppo distante e poco frequentata per essere verificata. Non erano ancora arrivate le numerose badanti di adesso. Tempo dopo, in Offelleria, Bruno vide una signora che, commossa, piangeva mentre assaggiava questa pasta , e, chiestone il motivo, la signora si disse commossa perché le ricordava l’esatto sapore della sua terra e dei suoi gusti, e l’esatta copia dei dolci tipici della sua Ucraina, terra lontana e abbandonata.